Professore Ordinario di Medicina Interna presso l’Università degli Studi di Milano, Flora Peyvandi è il direttore del Centro Emofilia e Trombosi Angelo Bianchi Bonomi e primario della Struttura Complessa (S.C.) di Medicina Generale – Emostasi e Trombosi presso la Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, e direttore del Dipartimento di Fisiopatologia Medico-Chirurgica e dei Trapianti dell’Università degli Studi di Milano.
La Prof. Peyvandi si è laureata in Medicina e Chirurgia all’Università degli Studi di Milano nel 1991, dove si è specializzata in Ematologia nel 1996. Dal 1997 al 1999 è stata ricercatrice al Royal Free Hospital – University College di Londra dove ha avviato un progetto di ricerca sulla caratterizzazione molecolare delle malattie rare della coagulazione. Il suo percorso internazionale è poi proseguito al VA Administration Hospital – Università di Harvard di Boston dove ha approfondito gli studi di caratterizzazione delle alterazioni molecolari trovate a Londra. Dopo aver ultimato il Dottorato di ricerca sulle malattie rare della coagulazione all’Università di Maastricht in Olanda nel 2000 e all’Università degli Studi di Milano nel 2001, le viene chiesto di creare un laboratorio di biologia molecolare e cellulare presso il Policlinico di Milano che permetta di avviare una nuova linea di ricerca sulle proteine della coagulazione, avvalendosi di strumentazione all’avanguardia.
La sua attività di ricerca è focalizzata sula caratterizzazione clinica e di laboratorio di disordini emorragici e trombotici. È inoltre coinvolta nello sviluppo di database internazionali sulle malattie rare della coagulazione e sulle microangiopatie trombotiche. Altri argomenti importanti della sua ricerca sono lo sviluppo di nuove tecniche di diagnosi prenatale in stadio precoce della gravidanza in donne portatrici di emofilia o affette da malattia rara della coagulazione oltre alla caratterizzazione dei meccanismi molecolari del Fattore VIII in pazienti emofilici con inibitore. Le più recenti linee di ricerca sviluppate riguardano il sequenziamento genico di nuova generazione per studiare la predisposizione genetica alle malattie emorragiche e trombotiche ei l’implementazione e la standardizzazione di un’infrastruttura tecnologica per lo studio della disfunzione microvascolare organo-specifica, consentendo di sviluppare nuove tecnologie diagnostiche accessibili al sistema sanitario per pazienti con patologie infiammatorie, metaboliche, degenerative e vascolari.
Dal 1996 è autore di più di 660 pubblicazioni scientifiche su riviste nazionali ed internazionali (Scopus H-index: 77), nonché autore di 21 capitoli in libro di tipo didattico formativo. Dal 1999 è stata invitata a presentare letture come esperto in più di 180 meeting e congressi sia nazionali che internazionali. È stata assegnataria di numerosi fondi per progetti da parte di istituzioni a carattere nazionale e internazionale.
Durante gli ultimi anni è stata o è ancora membro di comitati editoriali di riviste scientifiche quali Journal of Thrombosis and Haemostasis e Orphanet Journal of Rare Diseases e di numerosi comitati esecutivi o scientifici di società scientifiche quali la Federazione Mondiale di Emofilia (WFH), la Società Internazionale di Emostasi e Trombosi (ISTH), l’Associazione Europea di Emofilia e malattie emorragiche (EAHAD), l’European Haemophilia Consortium (EHC) e l’Associazione Italiana Centri Emofilia (AICE). Dal 2020 al 2022, è stata presidente dell’EAHAD e presidente eletto dell’ISTH ed è ora past-presidente dell’EAHAD e presidente dell’ISTH fino al 2024.
Nel 2014 ha ricevuto il premio “Grande Ippocrate” che viene consegnato al ricercatore medico italiano dell’anno distintosi per capacità comunicativa dei propri risultati scientifici.
La combinazione della sua esperienza clinica, didattica e di ricerca coniugata al fatto di aver vissuto in tre continenti, l’ha portata a familiarizzare con i sistemi di gestione dei pazienti, progetti scientifici e sistemi educativi di diverse parti del mondo. Allo stesso tempo, sta collaborando con la Fondazione Paracelso per aiutare a sviluppare le competenze in materia di metodi diagnostici e di trattamento di centri di emofilia in paesi svantaggiati, come l’Afghanistan e Zambia, che ha entrambi visitato.